In questo periodo sto leggendo “Preda” di Michael Crichton, un romanzo che prendendo spunto dalle recenti scoperte in materia di nanotecnologie e di biologia ipotizza uno scenario poco rassicurante per l’umanità. Voi direte: è semplicemente un romanzo !. Ok, ma l’altroieri sul sito internet di Repubblica mi sono imbattuto in questa notizia, che mi ha fatto riflettere ulteriormente.
Riusciremo davvero in futuro a mantenere il controllo dei nanorobot? Sono maggiori benefici (specialmente in medicina) o i rischi?
Negli anni scorsi si è dibattuto molto sulle implicazioni etiche della clonazione, mentre si parla ancora poco di queste nuove biotecnologie che comunque hanno già raggiunto livelli di sviluppo impensabili fino a poco tempo fa…Meditiamo.
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